First light on the Sassolungo in the Dolomites
La parte più difficile è sempre l'inizio. Apro gli occhi che fuori è ancora buio pesto, tempo di farmi venire il dubbio di non aver impostato correttamente la sveglia sul telefono, che questa attacca la fastidiosa melodia (a una certa ora ogni melodia che possiate impostare è fastidiosa, garantito!). Ok, sono le 4. Il brutto dell'alba d'estate è che arriva presto, in effetti alle 6.03 per la precisione, ma dovendo fare un tratto in auto per arrivare sul luogo prescelto per l'uscita mattutina bisogna partire con congruo anticipo. Come sempre per 15 minuti sto supino, combattuto tra "resto a letto, chi me lo fa fare!" e "dai, in piedi e via a vedere lo spettacolo dell'alba!". Alla fine prevale la seconda (ovvio sennò mica eravate qui a leggere questo post no?), però nella variante più soft "ok facciamo uno sforzo e andiamo, anche se oggi non sarà giornata di foto epiche", in effetti sarà così, come da meteo della sera prima. Via, una volta in piedi, la routine prende il sopravvento e in modalità auto mi preparo per l'uscita. Ore 4.42: si parte, freddino ma tutto sommato sopportabile con solo una giacca a vento. Corvara è un paese fantasma a quest'ora, beh in effetti di pazzi fotografi non ce sono in giro poi molti. ore 4.57: sono ad Arabba, attacco il primo dei 33 tornanti della salita che porta al passo Pordoi. Per stamattina il programma è di arrivare in cima al Pordoi (in auto ci tengo a sottolineare, ho già la malattia per la foto, non voglio aggiungere quella della bicicletta!) e da li trovare un punto interessante dove fotografare il Sassolungo all'alba. Il tempo non promette granché, però qualche stella in cielo si vede e inizia a vedersi della luce color arancio sopra il gruppo delle Conturines. ore 5.15: scollino al passo Pordoi, il Sassolungo con i suoi tre picchi appare in tutta la sua maestosità . Visibile, ma con tanti nuvoloni scuri sopra. Pazienza bisogna avere, è ancora presto, mi dico. ore 5.35: trovato un buon posto in cui piazzare il treppiede, preparo tutto e sono pronto per il magico momento dell'alba. Già , peccato che non arriva! la luminosità del cielo aumenta piano piano, le montagne passano da un triste grigio scuro a un ancora-più-triste grigio chiaro, niente cielo con nubi infuocate o la famosa enrosadira sulle pareti rocciose. Fa parte del gioco purtroppo, forse la dote più utile per un fotografo di paesaggi è la pazienza. Vabbè visto che ho piazzato tutto, faccio due scatti poco convinti e in effetti da quello che vedo sul display della reflex, poco convincenti.